community life 4: the example of Jesus

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JESUS MAN OF COMMUNITY SPIRIT
How did Jesus live this aspect?

When coming on earth he chose to come through a family and remained in the family for the longest part of his life, subjected to the rules and regulation of family life. He stayed hidden in his family for almost thirty years and worked for his mission for about three years.

As soon as he started his apostolate he formed a group, a new family with whom share his work. He could have become a lone preacher like John the Baptist or a Rabbi like many others in his time. He instead chose to go around and called somebody to follow him. Note that he did not choose the best, and most of them were already married.

Soon he left the apostolate for the crowds and concentrated on the apostles only. He trained them, cared for them, shared light moments with them as in Lk 9:10, trusted in them and sent them (two by two) to the mission, he served them like when he washed their feet (Jn 13); he defended them like in the garden of Gethsemane when the soldiers wanted to arrest them as well (Jn 18:8).

He prayed for them and for their unity (Jn 17:20-23).

He accepted their shortcomings, their lack of understanding as we see in many of their questions, their desire of power as for the request of the mother of James and John, the frequent changes of mood of Peter, the betrayal of Judah, the running away after the arrest, the incredulity of Thomas. All this was part of making them ready for the mission he had prepared for them.

He promised them that he would be always with them, till the ends of time and told them that whenever two or more are gathered in his name he would be there among them.

Particularly important is the episode of the washing of the feet. John describes it in a very solemn way with a big introduction. After washing the feet he commands them to do the same. Family can be built only by mutual service and love. Then he tells that there is no greater love than the one who dies for his friends. Finally he tells that from now he calls them only friends. Judas was among those to whom he washed the feet and he had just now gone out.

So we can say that for Jesus, the building of a community was not a matter of commodity or a strategic choice, it was a theological choice. Those twelve people represented the twelve tribes of Israel, and would be the foundation of the new people of God: the Church. The Church is the mystical body of Christ and the communities are small churches in which to live fully this mystery and to fulfill the new rule: the commandment of love.

So community is much more than living together, it is “communion”, sharing of the charism and the mission.

Jesus said to his disciples: “They will recognize you as my disciples if you love one another”. (Jn 13:34).

In worldly societies a group succeeds if it has a strong leader. In religious life our leader is Christ, and we succeed if there is no protagonism but real love and sharing.

In the mind of Jesus communities have to be an eschatological sign, a sign for people to see, a sign which should make them to understand what our life will be like in heaven (see Jn 1:35; 17:21).

The community is the sign of the Trinity, so that the world may believe that the Father has sent the Son (Jn 17:21).


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