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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Svegli come innamorati

Per un'attesa attiva 1 a domenica di Avvento   (Mc 13,33-37) Ogni anno celebriamo l’avvento per prepararci alla venuta del Signore, ma gli altri anni, questo Signore lo abbiamo incontrato o no? E se lo abbiamo incontrato perché lo abbiamo lasciato andare via? Dopo tutto lui ci aveva promesso “sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. La realtà, forse, è che il Signore è già venuto 2000 anni fa, ma in pratica in molti casi, deve ancora entrare nella nostra vita. Dobbiamo imparare a riconoscerlo e ad accoglierlo. Questo tempo di avvento ci inviterà a guardare al passato, cioè ci farà celebrare la venuta di Gesù nella storia, ma se la nostra riflessione non si trasferisce al presente, rimane storia, cioè inutile. Il lavoro da fare è chiederci: cosa significa per noi oggi questa venuta del Signore? Per comprendere meglio chi è che viene, dobbiamo prima renderci conto dell’oscurità in cui ci troviamo, cioè del “cosa ci manca”, per poi desiderare con più forza la ...

Abbiamo paura di Dio?

  Amministratori dei beni di Dio (Mt 25, 14-30) Domenica scorsa avevamo iniziato una riflessione sul “fine”, cioè sullo scopo della nostra vita. Quando il Signore ci chiamerà a sé, potremo dire di aver vissuto in modo da soddisfare la vocazione che Lui ci ha dato? La riflessione era iniziata attraverso la parabola delle dieci ragazze invitate a nozze. Oggi Gesù ce ne racconta una un’altra, quella dei Talenti. Come vi ho spiegato varie volte, in questi racconti, non bisogna cercare la logica dei fatti in sé, ma la logica rappresentativa, cioè vedere che i fatti hanno senso se compresi nella realtà che vogliono significare. Faccio un esempio partendo dalla parabola di domenica scorsa: un lettore esterno che legge la storia in sé potrebbe commentare: ma perché le 5 ragazze sagge si sono rifiutate di condividere l’olio con le stolte, e poi perché lo sposo una volta entrato chiude la porta e lascia fuori le altre cinque? Dopo tutto è stato lui ad arrivare in ritardo, è colpa sua...

La gioia della preparazione

  XXXII domenica anno A.   Le dieci ragazze   Mt 25,1-13 Domenica scorsa abbiamo parlato di santità, poi abbiamo celebrato la giornata di commemorazione dei defunti e siamo andati al cimitero a visitare i nostri cari. Forse avremo pensato al fatto che un giorno, quando Dio vorrà, anche noi li raggiungeremo. La morte arriva improvvisa, nessuno, normalmente ne conosce il tempo, ma se lo sapessimo, che messaggio manderemmo ai nostri cari prima di partire? Gesù, nella sua ultima settimana, trascorsa a Gerusalemme prima di essere catturato, si era reso conto che entro pochi giorni per Lui si sarebbe conclusa la sua vicenda terrena e sa che la sua morte creerà uno shock fortissimo nei suoi discepoli. Vuole prepararli perché in quel momento non abbiano a perdere la fede, allora che fa un lungo discorso chiamato il “discorso escatologico” . Potremmo dire che con questo discorso Gesù voglia aiutarci a comprendere la realtà della fine dei tempi o, almeno, della nostra fine person...

in morte di Don Giuseppe Vallauri

              S. Messa per le esequie di Don Giuseppe Gioacchino Vallauri fdp 1a lettura Sapienza 3,1-9 2a lettura Romani 8, 31-39  Vangelo Matteo 11,25-30 Siamo qui a celebrare un momento di lutto e di grazia. Lutto perché il caro Don Giuseppe ci ha lasciato, perché ha lasciato un vuoto tra noi che difficilmente sarà colmato, per la sua presenza silenziosa ma fedele, costante, laboriosa e il suo esempio impeccabile di come vivere una vita di consacrazione totale a Dio e al suo Regno. Ma è un momento di grazia perché se da una parte siamo qui per dare il saluto alle sue spoglie mortali, sappiamo però che lui è presente qui tra noi col suo spirito perché ora vive la pienezza di grazia assieme al Dio a cui ha consacrato tutta la vita e come crediamo che Dio è presente qui tra noi, anche don Giuseppe è presente. Questa è la fede Cristiana, questa è la fede sulla quale lui ha costruito tutta la sua vita. Allora il momento di grazia...