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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

La strana Partnership tra Gesù e Zaccheo

Domenica XXXI anno C    La partnership Zaccheo – Gesù   (Lc 19, 1-10) Domenica scorsa avevamo visto un pubblicano che si sentiva inquieto del suo modo di vivere e cercava in un incontro con Dio una soluzione. Oggi continua lo stesso tema ma stavolta la persona inquieta è addirittura il capo dei pubblicani che cerca un incontro con Gesù per avere una qualche ispirazione. Nel lungo viaggio di Gesù verso Gerusalemme siamo ormai vicini alla meta: Gerico è a soli 7 chilometri dalla capitale. È una città ricca, un’oasi di palme in mezzo al deserto, famosa per la produzione di balsamo. Grazie al suo clima che d’inverno è mite, tutti i ricchi di Gerusalemme avevano qui una seconda casa. Inoltre, essendo al confine del deserto era diventata punto di passaggio e di sosta di tutte le carovane che trasportavano merci preziose dall’oriente (Babilonia e Persia) verso i porti dell’occidente e l’Egitto, come pure di quelle che dalla Siria andavano verso l’Arabia e viceversa. Allo...

Chi è giusto? Cosa ci rende giusti?

Chi è giusto? Cosa ci rende giusti? (Lc 18,9-14)   È da un po’ di domeniche che parliamo di fede e di preghiera. Oggi c’è un’altra lezione al riguardo. Quello di oggi, per me, è uno dei passi evangelici più difficili da spiegare, non per una difficoltà di testo o di significato, ma perché è fin troppo chiaro e al tempo stesso ci chiama in campo direttamente e ci fa sentire, con vergogna, quanto siamo lontani dallo spirito che Gesù ci ha lasciato. Gesù racconta questa parabola a gente che si sente a posto con Dio, e vuole convertirli perché la loro idea di giustizia li allontana, invece di avvicinarli. Probabilmente alcuni di loro sono anche suoi discepoli. Chi sono questi giusti? Gli orgogliosi, dalla vita impeccabile, ma pieni di auto-compiacenza e di giudizio negativo verso gli altri. Se noi ci riteniamo persone per bene, allora, la parabola è diretta anche a noi. Già domenica scorsa avevamo detto che il nostro modo di pregare ci fa comprendere in che dio noi credia...

Bisogna pregare, sì! Ma quale Dio?

Bisogna pregare, sì! Ma quale Dio? (Lc 18,1-8) Nel mondo ci sono tante cose belle ma anche tante ingiustizie. Perché Dio permette queste cose? Perché Dio permette che qualcuno abusi degli altri, sperperi le materie prime, costruisca armi, ecc.? Da credenti inviamo a Dio le nostre domande e spesso Lui non ci risponde. Il buon cristiano, allora, è tentato di incattivirsi o rassegnarsi. Ma questo mondo ha un senso o un destino? È facile perdere la fede. Ancora una volta Gesù provoca la nostra risposta con una parabola. Ormai siamo esperti nel modo di agire di Gesù, però stavolta Luca ci spiega subito il senso di questa racconto, ci dice che Gesù lo raccontò per far comprendere la necessità di pregare sempre. Attenzione! Non è scontato che ne capiamo bene il senso. Vediamo prima di tutto il contesto storico in cui il brano è stato scritto. Siamo negli anni 70-80 dopo Cristo, le comunità cristiane sono perseguitate. Luca sta scrivendo il vangelo a cristiani che vivono in situazioni ...

Obbedienza o Fede? Entrambe ma nel giusto rapporto

Obbedienza o Fede? Entrambe ma nel giusto rapporto ( Lc 17: 11-19 ). Quello di oggi è un testo pieno di contraddizioni, scritte apposta da Luca per dirci che i fatti raccontati non vanno presi solo in senso letterario ma soprattutto in senso figurato, in vista di un insegnamento più profondo. Siamo ancora in viaggio verso Gerusalemme e Gesù ci fa passare in mezzo alla Samaria e alla Galilea. Nella normalità dei casi, per scendere a Gerusalemme non conviene passare dalla Samaria, sia per l’ostilità della gente che per l’asperità del terreno. Di solito si scende nella valle del fiume Giordano e poi, giunti a Gerico si risale. L’indicazione di Samaria e Galilea sta ad indicare una terra piena di ribelli (la Samaria) e la terra della quotidianità ma piena di pagani (Galilea). Gesù, nel suo viaggio verso la salvezza, la redenzione, non evita le situazioni fastidiose, né le sfiora, ma va incontro ad esse e ci entra dentro. Lui parte dalla quotidianità, non va a ricercare forme spec...