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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Saper leggere i tempi

Siate vigilanti perché quando viene il giorno lo riconosciate.  Lc 21: 25-28; 35-36 La liturgia oggi ci ripresenta lo stesso vangelo di due domeniche fa, cioè un richiamo alla fine del mondo, o meglio alla venuta di Gesù. Per quanto riguarda una spiegazione de l linguaggio utilizzato, ossia quello apocalittico, vi rimando alla predica di quel giorno. Qui v oglio aggiungere solo una breve riflessione che ci aiuti ad inserirci n el periodo che iniziamo oggi: l’avvento. Si potrebbe giustamente dire, ci avviciniamo al natale, festa di gioia e di luce e la liturgia ci presenta brani di vangelo dai toni così cupi e tristi, perché? D’altronde Gesù aveva promesso un mondo di pace e giustizia e a distanza di duemila anni possiamo constatare che di pace nel mondo ce n’è stata ben poco, e di giustizia ancora di meno. Allora come spiegare questa pagina del vangelo, specialmente alla luce dei fatti di violenza e distruzione dell'oggi? Non possiamo negare che ci sia tanto male attor...

Chi è il vero re?

Gv 18,33-37 GESÙ E PILATO. La festa di oggi fu istituita solo nel 1925, periodo in cui in Europa stavano sorgendo regimi totalitari. Papa Pio XI vuol far capire ai Cristiani che non è con il potere forte di questi regimi che si ottiene la pace (era appena terminata la Prima guerra mondiale), ma mettendo a capo della nostra vita Gesù, unico re dell’universo. Il pericolo che si corre celebrando questa festa è quello di vederne il significato secondo criteri umani. A tutti noi piacerebbe essere dei re o almeno membri di una famiglia reale. Quando pensiamo a un re ci viene in mente una persona che ha potere, denaro, che può aiutare gli altri, che abita in una bella casa, anzi in un palazzo, che ha tanti servitori eccetera: essere re vuol dire avere potere. Nei secoli si sono succeduti tanti tipi di potenze: re, imperatori, dittatori, potenze economiche, politiche. Il parlare di potere ci porta sempre a pensare all’influsso o al dominio che uno ha su un’altra persona. Il Vangelo oggi pa...

La fine del mondo è vicina?

La fine del mondo è vicina? Mc 13,24-32 Il vangelo di oggi è molto difficile da capire perché usa un linguaggio tipico dei tempi di Gesù, il linguaggio apocalittico, che al giorno d’oggi ha assunto significati completamente diversi da quelli originari. Ho sentito molti che dopo un terremoto o un incendio o un allagamento, richiamandosi a questo vangelo o ad altri simili predicavano che la fine del mondo era in arrivo. Questa è un’interpretazione sbagliata. Il linguaggio apocalittico si è sviluppato nei secoli subito prima di Gesù , un linguaggio figurativo molto appariscente, utilizzato per spiegare gli avvenimenti forti che stavano accadendo. Ne vediamo un buon uso nell’ultima parte del libro di Isaia e soprattutto nel libro di Daniele. Apocalittico non vuol dire catastrofico, terribile, ma rivelatore, spiegazione figurata della realtà. Vediamo un attimo il contesto storico. Dalla storia sappiamo che nel Medio Oriente si sono susseguite grandi potenze in lotta tra di loro, prima...

Chi ha dato di più

Chi ha dato di più? Mc. 12,38-44 Siamo alla fine dell’apostolato di Gesù. Da quando è arrivato a Gerusalemme (domenica delle Palme), Gesù si è messo in lotta con tutte le categorie di persone. Marco ci riporta ben 7 dispute contro il modo di vivere di varie persone. Quella di oggi è l’ultima, la disputa contro gli scribi. Chi erano questi scribi? In tutta l’antichità, dove ben pochi sapevano leggere e scrivere, vi erano sempre nelle piazze queste persone, dotte che facevano un po’ ciò che fanno oggi gli avvocati e i notai. Nel mondo di Israele, durante l’esilio a Babilonia, un gruppo di queste persone mise per iscritto il testo ufficiale della Torah cioè quello che oggi nella bibbia chiamiamo Pentateuco e che per gli Ebrei rappresenta il libro sacro della legge. Al ritorno a Gerusalemme dopo l’esilio essi portarono questo scritto e divennero gli interpreti ufficiali della legge, gli esperti, e quindi i garanti della rinascita religiosa del popolo di Israele. Essi, quindi erano vi...