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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Cosa ci rende puri o impuri?

22a Domenica anno B.   Cosa ci rende puri o impuri? (Mc 7,1-8; 14-15; 21-23). Il vangelo di oggi ha al centro una domanda: cosa rende puro o impuro una persona? Nell’Antico Testamento questa era una questione vitale. Il popolo di Israele apparteneva a Dio, era stato scelto da Dio tra tanti popoli, era stato riscattato da Dio dalla schiavitù e quindi doveva mantenersi in questo stato di dignità che gli garantiva che le benedizioni di Dio continuassero. Allora mettersi in contatto con realtà che fossero in contrasto con la loro posizione di prescelti da Dio li rendeva indegni, impuri. Da qui una serie di leggi molto severe su cosa mangiare o su cosa no; cosa toccare o cosa no; cosa fare e cosa no. Per garantire questa purezza si erano creati una serie di riti di purificazione, riti molto rigorosi da osservarsi nei particolari, perché ogni particolare aveva un significato profondo che ricordava il proprio stato. Uno di questi riti riguardava la purificazione da fare ...

Signore da chi andremo?

Gv. 6,60-69 Volete forse andarvene anche voi? Abbiamo sentito nei brani precedenti come i Giudei si siano opposti a Gesù mentre parlava loro del “Pane di vita”. Ma anche per i discepoli di Gesù non è stato facile accettare tale discorso. Con la parola discepoli intendiamo le persone che volutamente seguivano Gesù per ascoltarlo e che, in qualche modo, simpatizzavano con lui: ebbene oggi è scritto che molti di loro si allontanarono e smisero di seguirlo. Questa è la crisi attraverso cui deve passare ogni discepolo quando è messo di fronte alla esigenza di prendere sul serio la “Parola”. Non ci si può più limitare al lato affettivo, bisogna fare delle scelte di vita, allora subentrano i dubbi e le paure. Buona parte della crisi è dovuta al fatto che molti erano venuti perché speravano che con Cristo avevano risolto i loro problemi quotidiani. Lui poteva moltiplicare i beni necessari come il cibo, quindi non c’era più bisogno di litigare con la pioggia o la siccità o i soldati. O...

Il pane di vita è un invito a nozze

Gv. 6,51-59   Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna. Continua anche oggi il tema iniziata da due domenica del “pane di vita” che Gesù ci offre. Molte delle tematiche al riguardo, sono già state affrontate nelle domeniche scorse. Oggi la prima lettura ci dà però un aiuto a comprendere bene il discorso di Gesù. Il libro della sapienza dice che la Sapienza, modo ebraico di definire Dio, costruisce una casa e invita tutti, stolti e ignoranti, e offre loro pane da mangiare e vino da bere perché abbandonino la loro stoltezza. Quello che Dio offre agli uomini non è un obbligo, una sanzione, ma un invito accorato a lasciare da parte la stoltezza della loro vita vissuta senza di Lui per entrare a godere di ciò che Lui ha preparato. Gesù, nel vangelo, fa un discorso dello stesso tipo, anche se va più a fondo. Le persone che stanno ascoltando Gesù hanno capito bene che Gesù, quando dice “mangiate la mia carne”,   non sta parlando di cannibalismo, cosa imp...

Assunta in cielo: perché Lei sì e noi no?

Assunzione di Maria in cielo . Lc 1,39-56 E Maria si diresse in fretta verso la montagna verso la casa di Elisabetta sua parente. Maria assunta in cielo: Che senso ha questa festa? Perché dobbiamo celebrare qualcosa che è avvenuto a Maria, e di cui il Vangelo non parla? Queste sono alcune delle domande che forse i nostri amici ci fanno e alle quali non sappiamo dare risposta. Per noi cristiani, celebrare l’Assunzione della Vergine Maria in cielo è celebrare il nostro futuro. Noi sappiamo che alla fine dei giorni tutti avremo la stessa sorte di Maria, andremo ad abitare con Gesù in cielo, con anima e corpo. Ma perché Maria ha avuto questa grazia subito e non ha dovuto aspettare la fine del mondo come tutti noi? Perché lei ha saputo vivere in completa unione con suo figlio, evitando il peccato. Ben sapete che è a causa del peccato che il mondo è stato rovinato; è a causa del peccato che nel mondo è entrata la sofferenza e la morte. Tutti condividiamo questa sorte, anche gli...

Un pane difficile da digerire

Io sono il pane vivo disceso dal cielo. (Gv 6,41-51) Il vangelo di oggi inizia con una frase terribile: “I Giudei mormoravano contro di Lui …”. Giovanni chiama Giudei indiscriminatamente tutti gli Ebrei che di solito sono contro Gesù. La parola “mormorare” che lui usa non corrisponde al nostro “lamentarsi” ma si riferisce all’atteggiamento che vediamo nel libro dell’Esodo dove molte volte gli Ebrei si lamentano contro Dio non accettando il modo in cui le cose stanno andando, quindi una specie di ribellione che spesso si traduce in un castigo da Dio e nella susseguente richiesta di perdono. Quelli che stanno ascoltando Gesù nella sinagoga di Cafarnao sono ancora come i loro antenati e rifiutano il modo di parlare e di agire di Gesù. Cosa c’è stavolta che non va per loro? Gesù ha detto di essere il pane e di essere disceso dal cielo. Parole complicate, almeno per noi. Gli ebrei erano abituati a sentire parlare di pane sceso dal cielo: Lo avevano ricevuto tramite Mosè nel deserto ed...