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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Come preghiamo il Padre Nostro?

  La Preghiera (Lc 11,1-13) Ai tempi di Gesù, era normale che ogni maestro insegnasse ai suoi discepoli una preghiera personalizzata. Così, quando qualcuno pregava, si capiva subito da chi aveva imparato. Il Vangelo di oggi ci rivela una cosa interessante: fino a quel momento, Gesù non aveva insegnato alcuna preghiera ai suoi. Pregava da solo, di notte, senza costringere nessuno. Ha aspettato che i discepoli sentissero dentro il desiderio di pregare. Ed è proprio così che avviene. Vedendo Gesù, i discepoli capiscono quanto sia importante pregare. Si avvicinano e gli dicono: “Maestro, insegnaci a pregare.” Anche noi, se preghiamo ogni giorno, non lo facciamo perché è un dovere o perché ci è stato detto. Lo facciamo perché vogliamo parlare con Dio. E lo stesso vale per la Messa: non ci andiamo per obbligo, ma per incontrare Gesù, ascoltare la sua Parola, riceverlo nell’Eucaristia. Avrete notato che le parole della preghiera che abbiamo letto sono diverse da quelle che usia...

Servire Dio, come?

  Marta e Maria: Dio non si compra, si accoglie (Lk 10, 38ss) Il Vangelo di oggi ci porta nella casa di due sorelle, Marta e Maria, amiche di Gesù. Un episodio che, a prima vista, sembra raccontare una semplice scena domestica: una si dà da fare per servire, l’altra si siede ad ascoltare. Ma in realtà, qui si gioca qualcosa di molto più profondo: il nostro modo di stare con Dio. Questo brano si inserisce nel capitolo 10 del Vangelo di Luca, che ci ha già parlato dell’invio dei discepoli e del buon Samaritano. Tre episodi che ci interrogano su cosa significhi davvero seguire Gesù, vivere il Vangelo, cercare la vita eterna. La loro casa è un luogo familiare per lui, un rifugio durante i suoi viaggi verso Gerusalemme. Quando Gesù arriva, Marta accoglie Gesù con generosità, si mette subito all’opera per preparare il pranzo. Maria, invece, si siede ai suoi piedi e ascolta come se in quel momento nulla fosse più importante. E quando Marta si lamenta, Gesù risponde con parole che so...

Amare chi? Come?

Il Buon Samaritano (Lk 10,25-37) Oggi il Vangelo ci racconta un dialogo curioso tra Gesù e uno scriba. Curioso perché lo scriba fa una domanda… ma poi si risponde da solo! Chiede cosa bisogna fare per avere la vita eterna, e dice lui stesso che la chiave è amare Dio e il prossimo. Quindi lo sapeva già. Ma forse, dentro di sé, sperava che Gesù gli desse una via più facile, una scorciatoia. Perché, diciamocelo, amare davvero… non è semplice. Amare costa. A volte ci fa anche soffrire.  E allora lo scriba rilancia con un’altra domanda: “Ma chi è il mio prossimo?” In altre parole: “Devo amare proprio tutti? Anche quelli che non mi piacciono? Anche chi mi ha fatto del male?” Gesù non gli dà una risposta teorica. Non fa filosofia. Racconta una storia. Una parabola. Quella del buon samaritano. C’è un uomo, uno qualunque, che viene aggredito e lasciato mezzo morto per strada. Passano due persone religiose, gente che lavora nel Tempio, quindi potremmo dire “gente di Chiesa”. Ma tirano drit...

Cosa ci rende credibili?

 Cosa ci rende credibili? Ricordo ancora mia nonna. È morta quando avevo solo nove anni, eppure la sua immagine e il suo sorriso restano profondamente impressi nel mio cuore. Era costretta a letto, e il suo letto si trovava nella stanza comune della nostra casa—lo spazio in cui mangiavamo, giocavamo, facevamo i compiti, e dove nostra madre cucinava. Per questo motivo era sempre presente, intrecciata in ogni momento della nostra vita quotidiana. Sebbene fosse rimasta a letto per diciassette anni a causa di un forte dolore fisico, non smise mai di sorridere. Era il centro della nostra casa—non perché avesse bisogno di cure, ma per la forza della sua presenza. Con parole gentili di incoraggiamento, i suoi racconti e la sua preghiera costante, dava vita a tutto ciò che la circondava. Partecipava a tutto ciò che facevamo, offrendo saggi consigli, lievi correzioni e sinceri apprezzamenti. All'epoca, poche famiglie possedevano un televisore—e i computer erano ancora sconosciuti—perc...