E se anche Gesù disobbedisse?
Cosa fa santa una famiglia?
Cari genitori, È innegabile che, man mano che i figli crescono, diventino spesso più difficili da guidare. Cominciano a cercare il loro spazio, a formare i propri sogni e a lottare per realizzarli. Ma non preoccupatevi: è una parte naturale della vita. Anche Gesù ha vissuto questa fase, come abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi. Anche Maria e Giuseppe hanno attraversato momenti di ansia come genitori. Allora, cosa ci insegna oggi la Sacra Famiglia?
I legami familiari non si basano solo sul sangue, ma su tutto ciò che costruiamo insieme: i sogni che condividiamo e coltiviamo. Con il passare del tempo, questi legami dovrebbero rafforzarsi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, devono essere radicati nella fiducia reciproca, nel rispetto e, in ultima analisi, nel vero amore.
Ci sono molti elementi fondamentali per mantenere relazioni forti all’interno di una coppia o di una famiglia. Oggi vorrei riflettere su due di questi: la fiducia e il rispetto, entrambi meravigliosamente illustrati nel Vangelo di oggi.
Il Vangelo racconta di come Giuseppe, Maria e Gesù si siano recati a Gerusalemme per la festa di Pasqua, una tradizione che seguivano ogni anno. Secondo l’usanza ebraica, solo coloro che avevano almeno 12 anni potevano entrare nel tempio. Probabilmente, questa è stata la prima volta di Gesù come adulto. La storia rivela il loro desiderio di fare le cose insieme, rispettando però i ruoli e le responsabilità di ciascuno.
Dopo la festa, Maria e Giuseppe iniziarono il viaggio di ritorno, viaggiando per un’intera giornata prima di rendersi conto che Gesù non era con loro. Questo può sembrare sorprendente, ma riflette la fiducia che avevano l’uno nell’altro e in Gesù. Maria probabilmente pensava che Gesù fosse con Giuseppe o con gli amici, mentre Giuseppe credeva che fosse con Maria o con altri del gruppo. Non si trattava di negligenza, ma di una dimostrazione della loro fede reciproca. La fiducia comporta sempre un certo rischio, ma è anche essenziale per la crescita.
Quando si resero conto che qualcosa non andava, Maria e Giuseppe agirono immediatamente insieme, tornando in fretta a Gerusalemme per cercare Gesù. I tre giorni di ricerca senza trovarlo prefigurano i tre giorni che Gesù trascorrerà nel sepolcro, quando i suoi seguaci – e persino Maria – penseranno di averlo perso. Alla fine, lo trovano nel tempio, la casa del Padre, l’unico luogo dove siamo veramente al sicuro.
La domanda di Maria a Gesù riflette il suo profondo amore e la sua preoccupazione. La risposta di Gesù, tuttavia, può inizialmente sembrare dura: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Questa affermazione probabilmente colpì profondamente Giuseppe, che per dodici anni si era preso cura di Gesù come un vero padre. Eppure, le parole di Gesù contengono una lezione importante per tutti noi: le relazioni vere e durature si basano sul rispetto reciproco e sul sostegno al compimento del ruolo unico di ciascuno.
Dio ci ha creati con una missione, e la nostra vera casa si trova nel realizzare questa missione. Maria e Giuseppe compresero in quel momento che il loro ruolo stava cambiando. Fino ad allora, avevano protetto e guidato Gesù. Ora, dovevano aiutarlo a fare il passo successivo verso il suo destino.
Il Vangelo ci dice che Gesù tornò a Nazaret e rimase sottomesso ai suoi genitori per altri diciotto anni. Questo ci ricorda che ogni fase della vita – sia come genitori che come figli – fa parte del grande piano di Dio. Alcuni periodi possono comportare una preparazione silenziosa, mentre altri richiedono un impegno più attivo. Ogni momento è importante, non per i risultati immediati, ma come parte del disegno più grande della nostra vita.
Guardando a Dio e rispettando il Suo piano per ciascuno di noi, possiamo costruire relazioni belle, sincere e piene di gioia. Famiglie che abbracciano fiducia, rispetto e amore creano un ambiente in cui i legami veri e duraturi possono prosperare.