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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Gesù a Nazareth (2a parte)

Lc 4,16-21 Il vangelo di oggi è la continuazione,  anzi la conclusione di quelo di domenica scorsa. Lì avevamo visto che Gesù si era presentato come il Messia, cioè come colui che portava a compimento le parole di grazia del profeta Isaia. Quello che aveva annunciato era un mondo nuovo basato  su una nuova giustizia centrata sull’amore. Non aveva inserito nessuna pratica religiosa e neppure dogmi. Al centro c’erano gli scartati della società mentre gli oppressori venivano messi da parte. La vecchia giustizia, che era basata sull’individualità è destinata a sparire per far posto ad una nuova giustizia in cui tutti si sentono fratelli; per Gesù non ci sono più distinzioni di razze perché siamo tutti figli di un unico padre. Bene! Questo è in poche parole il riassunto del messaggio di Gesù.  Come è stato recepito questo messaggio dai suoi paesani che stavano lì ad ascoltarlo? C’è scritto che tutti gli davano testimonianza. Sembra un’approvazione ma se fosse così allora no...

Il discorso programmatico di Gesù in Luca

Il discorso programmatico di Gesù. Lc. 4, 16-21 I vangeli di Matteo o di Marco ci dicono che a metà del suo apostolato, Gesù decide di presentarsi a Nazareth. Luca pone questa visita all’inizio dell’attività apostolica di Gesù perché ne approfitta per porre qui il discorso programmatico. Parlare di discorso programmatico è come parlare del discorso inaugurale di un presidente appena eletto che dice: in questi anni del mio incarico farò questo e questo. Luca nel suo narrare segue lo stile degli storiografi greci dell’epoca alessandrina che inserivano nella vita dei personaggi famosi tale tipo di discorso come modo di presentare in poche righe quelle che sarebbero state le caratteristiche della sua vita. Matteo considera come programma di Gesù presenta il discorso della montagna che inizia con le Beatitudini. Per presentarsi, Gesù si serve di un passaggio del profeta Isaia che troviamo al capitolo 61. Di solito nelle preghiere del sabato alla sinagoga venivano letti due brami del...

Le nozze tra Dio e l'uomo

Le nozze di cana   Gv. 2,1-11 Il vangelo di oggi, se non è compreso nel modo giusto, sembra ci presenti un rapporto tra Gesù e Maria superficiale e, almeno da parte di Gesù, un po’ sgarbato. Naturalmente questo non è possibile. Per capire bene il significato di questo brano partiamo dall’ultima frase: “Questo fu il primo dei segni che Gesù compì”. È un segno, non solo un miracolo, e come tale va letto. Lo stesso Giovanni, alla fine del vangelo dice che Gesù fece moltissimi segni che non sono scritti in questo vangelo. Infatti Giovanni riporta solo 7 (+1) segni, e non tutti sono miracoli, come ad esempio quando caccia i venditori dal tempio. Per comprendere il significato di questo segno dobbiamo analizzarne gli elementi. Prima di tutto si parla di nozze. Le nozze, nell’Antico Testamento indicano sempre il rapporto tra Dio e il suo popolo, e indicano la beatitudine della vita futura, dove ci sarà un banchetto   con vino abbondante e cibi prelibati. Israele è una spo...

Le beatitudini, porta alla vita nuova

La vita nuova Le beatitudini, nuovo decalogo dei seguaci di Cristo Siamo all’inizio del discorso della Montagna, il discorso programmatico di Gesù. Le beatitudini, quindi, sono solo un’introduzione, una presentazione in breve di quello che viene poi spiegato nel 3 capitoli successivi. Questo discorso, poi è da considerare come presentazione di tutta la vita di Gesù e della sua filosofia di vita. Gesù è venuto a presentarci un modo nuovo di intendere la religione, cioè il nostro rapporto con Dio, e qui ci spiega come farlo. Ognuna di queste 8 frasi (+ 1) è composta di 3 parti: -           La situazione di beatitudine, -           La situazione umana presente che diventa il terreno per poter ottenere questa beatitudine, -           La causa che rende possibile il cambiamento. a) la beatitudine . Makarioi ha la radice di kairos “tempo op...