Post

Visualizzazione dei post da 2025

E se non ce la faccio?

  Il dubbio di Giuseppe ( Mt 1,18-24) Siamo giunti all’ ultima domenica di Avvento. La liturgia ci presenta oggi la figura di Giuseppe, un uomo da cui possiamo imparare molto. Da futuro padre, ha certamente vissuto i mesi della gravidanza di Maria con apprensione e responsabilità, cercando di fare del suo meglio. Ma non tutto è stato semplice: fin dall’inizio, dubbi sinceri hanno abitato il suo cuore. Il Vangelo di oggi ce li presenta, ma dobbiamo comprenderli bene, altrimenti potremmo farci un’idea sbagliata di San Giuseppe, patrono della Chiesa. A prima vista, il Vangelo sembra dire che Giuseppe, scoprendo la gravidanza di Maria, abbia pensato a un tradimento e deciso di lasciarla. Ma questa interpretazione non tiene conto della cultura del tempo. Se davvero avesse sospettato un’infedeltà, proprio perché era un uomo giusto, l’avrebbe denunciata pubblicamente. Nella Bibbia, “giusto” significa colui che vive nel timore di Dio e cerca sempre di compiere la sua volontà. Giusepp...

Il valore dei dubbi e le loro risposte

  I dubbi di Giovanni il Battista          (Mt 11,2-11) Gesù si avvicina e porta con sé un messaggio di amore e di pace. È un messaggio che conosciamo bene, ma che spesso fatichiamo a lasciar entrare nella nostra vita, perché ci chiede cambiamenti profondi. Allora ci domandiamo: come prepararci davvero alla sua venuta? La liturgia ci accompagna presentandoci di nuovo la figura di Giovanni il Battista. Giovanni è il precursore, colui che prepara la strada al Signore. Il vangelo di domenica scorsa ci ha mostrato come lo fa: con la sua vita austera nel deserto e con la predicazione che invita alla conversione. Il suo linguaggio è forte, come quello dei profeti, ma non per incutere paura: piuttosto per aprire alla gioia della venuta del Messia, che porta una logica nuova, quella dell’amore che mette gli altri al centro. Il Vangelo di oggi ci mostra Giovanni in prigione, consapevole che non ne uscirà più. Ed è proprio lì che nasce in lui un dubbio ina...

Che fatica prepararsi

  “Preparate la via al Signore”     ( Mt 3,1-12) La liturgia di oggi ci presenta Giovanni il Battista, il profeta che predica nel deserto. Lo conosciamo già: la sua nascita straordinaria, la visita di Maria, la missione affidatagli fin dall’inizio di preparare la strada al Signore. Lui era figlio di un sacerdote del tempio e avrebbe potuto predicare a Gerusalemme, davanti a folle numerose. Eppure sceglie il deserto. Perché? Perché annunciare proprio lì: “ Preparate la via del Signore”? Il deserto non è un luogo comodo. È silenzio, fatica, essenzialità. Giovanni non cerca il pubblico facile, ma chi è disposto a mettersi in cammino, a lasciare le sicurezze, a spogliarsi delle abitudini. Non predica alle masse distratte, ma a chi accetta la sfida di uscire dalla routine per ascoltare davvero. Il deserto non è assenza di persone, ma assenza di cose: niente comodità, niente rumore, niente distrazioni. È lì che la Parola può penetrare nel cuore. Il deserto è quindi...

Le nostre priorità

Siamo pronti?       Mt 24,37-44 Oggi inizia l’Avvento: un tempo di attesa, ma soprattutto di ricerca. Non cerchiamo un’idea astratta, ma una persona: il Salvatore, colui che dà senso alle nostre angosce e risponde alle domande più profonde del cuore. Viviamo però in una società che sembra non avere più bisogno di un Salvatore. Ormai regna la confusione, o meglio, il mercato, e non si capisce più cosa è importante e cosa no, cosa è permanente e cosa è passeggero. Quando sorge un problema siamo inondati da tante soluzioni, tutti sono ormai esperti, ma quando si tratti di problemi seri che toccano le cose importanti della vita, riceviamo solo soluzioni provvisorie, fragili, incapaci di toccare davvero il cuore. La nostra è una società che pensa di bastare a sé stessa, che ha smarrito la dimensione del trascendente. Tutto deve essere spiegato, calcolato, risolto “dai tetti in giù”, come se Dio fosse morto. Quando Dio scompare dall’orizzonte, tutto perde significa...

Agli ordini di un Re diverso

  Agli ordini di un Re diverso      ( Lc 23, 35-43)   Oggi celebriamo Cristo Re. Ma che tipo di re è Gesù? Ogni anno, nella chiesa dedicata a Cristo Re dove celebro spesso, vedo la gente portare in processione un’immagine solenne: Gesù seduto su un trono, vestito d’oro, con pietre preziose e una corona regale. È bello, ma è anche comodo. Ci piace pensare a Dio come a un sovrano potente, che premia i buoni e punisce i cattivi, che basta alzi lo scettro e tutto si sistema. Un Dio che possiamo “comprare” con le nostre preghiere e buone azioni. Un Dio che ci protegge, purché gli restiamo fedeli. Ma quando la vita si fa dura, quando le cose non vanno come vorremmo, quando il dolore ci tocca… ci chiediamo: dov’è quel Dio potente? La liturgia di oggi ci risponde con un’immagine scomoda: Gesù sulla croce. Non sul trono, ma appeso, ferito, deriso. Eppure, proprio lì, c’è scritto: “Gesù Nazareno, re dei Giudei”. I Romani lo hanno crocifisso come un re ribelle. E dav...

Ricerchiamo l'eterno, non l'effimero

La distruzione del tempio e la costruzione dell’eterno (Lc 21,5-19) Ci avviciniamo alla fine dell’anno liturgico, che culminerà Domenica prossima con la solennità di Cristo Re. Questo è un tempo prezioso, in cui la Chiesa ci invita a riflettere sul senso profondo della nostra esistenza: su ciò che passa e su ciò che resta, su ciò che è terreno e su ciò che è eterno. Il Vangelo di oggi ci conduce a Gerusalemme, davanti al maestoso tempio, considerato all’epoca una delle meraviglie architettoniche del mondo. Mentre la gente ne ammira la bellezza e la grandezza, Gesù pronuncia parole sconvolgenti: «Verrà un giorno in cui di tutto questo non resterà pietra su pietra.» E così fu. Circa quarant’anni dopo, il tempio fu distrutto dall’esercito romano, e da allora non è mai stato ricostruito. Ma Gesù non stava parlando solo di un edificio. Il suo sguardo va oltre le pietre, oltre le strutture. Già domenica scorsa ci aveva ricordato che il vero tempio è il nostro corpo, perché è lì che D...

Un Tempio da purificare: il nostro cuore.

La Purificazione del Tempio: Quale Tempio?       (Gv 2, 13-22) Oggi celebriamo la Festa della Dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Naturalmente non stiamo celebrando dei muri, ma quello che questi muri possono rappresentare per noi. La Basilica di San Giovanni è considerata la madre di tutte le chiese perché per molti anni essa è stata la sede del Papa, e ancora oggi essa è ufficialmente la Cattedrale di Roma, cioè la sede del Papa. Pensare a una chiesa non è pensare ai suoi muri, alle sue statue, ai suoi dipinti, nonostante che essi siano belli. La chiesa è il luogo dove il Popolo di Dio si riunisce per pregare, dove trova la sua identità di famiglia di Dio, dove ognuno può riconoscere la sorgente della sua fede, e trovare la via giusta per il suo cammino verso di Dio, con l’aiuto di tutti quei fratelli e sorelle che lì si riuniscono a pregare con lui. Ce lo spiega bene Gesù nel brano che la liturgia ci ha indicato. Il Vangelo di...

Tra memoria e Speranza

  Tra memoria e Speranza Durante questo weekend celebriamo prima la festa di Tutti i Santi e poi ricordiamo i nostri cari defunti. Entrambe le occasioni ci invitano a riflettere sulla vita, sulla morte e sull’eternità. È normale provare tristezza nel ricordare coloro che ci hanno lasciato. Ma oggi vogliamo andare oltre il lutto per la loro assenza: desideriamo celebrare la loro vita e l’eredità che ci hanno lasciato. È importante trasformare la commemorazione dei defunti da momento di tristezza in opportunità per celebrare la vita e trarre ispirazione dal loro esempio. Questo approccio può aiutarci a superare il dolore e trovare la forza per andare avanti. Cosa possiamo imparare dai nostri cari defunti? Ci sono tre aspetti che dovrebbero ispirarci: Sono, prima di tutto, un esempio da seguire : Ognuno di noi può trovare nei propri cari defunti un modello a cui ispirarsi. Ci hanno insegnato tanto. Forse non erano perfetti, ma certamente hanno dato il meglio di sé. I...