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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Siamo sicuri di chiedere a Dio le cose giuste?

Domenica XVIII anno c Lc 12,13-21 “Signore di’ a mio fratello che ...”. Quante volte ci capita di chiedere al Signore che ci faccia giustizia per qualcosa di umano che non va bene. Nel Vangelo di oggi sembra che il Signore non voglia fare questo tipo di giustizia, infatti la maggior parte delle volte le nostre preghiere non ottengono l’effetto che vogliamo e tocca a noi prenderci con la nostra forza quello che reclamiamo. Perché? Dopo tutto stiamo chiedendo cose vere. Il fatto che spesso il Signore sembri non rispondere alle nostre preghiere non vuol dire che ciò che chiediamo sia sbagliato e neppure che il Signore si sia dimenticato di noi. Lui ci vuole insegnare una cosa importante: fate attenzione che le cose materiali non diventino più importanti di quelle spirituali. Cibo, casa, carriera, soldi sono importanti ma non possono diventare più importanti di cose come famiglia, amicizia, giustizia, carità. E soprattutto non possono diventare l’unico scopo della vita. L’unic...

Are we sure we are asking God for the right things?

Sunday XVIII year C Lk 12,13-21 “Lord tell my brother to ...”. How many times we ask the Lord for justice because something of little importance, something material is not going as we would like it to go. In today’s gospel the Lord doesn’t seem to agree with that kind of justice, in fact most of the time we ask the Lord in that way we do not receive any answer and we have to work hard by ourselves to solve the problems. Why is that so? After all what we are asking for is something rightful. The simple fact that often God does not answer to our prayers does not mean that what we ask for is something wrong in itself, nor does it mean that God has forgotten about us. He wants to teach us something important: “take care that material things do not become the most important in life, more important than the spiritual ones”. Food, house, career money are all important but cannot have more importance than things like family, friendship, justice, love. Even more these cannot be the...

Il Padre nostro è una preghiera o un modo di pregare?

XVII Domenica anno C Lc 11:1-13 Tutti i giorni noi preghiamo il Padre Nostro, forse anche varie volte al giorno. Di sicuro avrete notato che le parole usate da Luca nel vangelo di oggi sono diverse da quelle usate da Matteo e da quelle che usiamo noi normalmente. Perché c’è questa differenza? Per un motivo molto semplice: Gesù non ha voluto insegnare una preghiera, ma un modo di pregare. Per Lui la cosa importante non era che i discepoli imparassero delle parole da ripetere a memoria quando pregano, ma che imparassero qual’è l’atteggiamento che devono avere cioè il porre il loro cuore e la loro mente in quello che dicono. È interessante notare la prima frase del vangelo di oggi: Gesù si trovava a pregare in un luogo appartato. Quando ebbe finito gli apostoli gli si avvicinarono e gli chiesero: “Maestro insegnaci a pregare”. Loro non erano con Lui a pregare. Questo fatto ci dice qualcosa di importante. Gli apostoli erano ormai con Gesù da molto tempo, forse da più di un anno. ...

The Our Father: a prayer or a way how to pray?

XVII sunday year C Lk 11:1-13 We all know the prayer of the Our Father, we say it every day maybe a few times a day. Surely you have noticed that the words of this prayer as they are in today’s Gospel are different from those we are used to say. Why does Luke report words different from those of Matthew? For a very simple reason: Jesus did not want to teach a prayer but how to pray. For Him the important thing was not that his disciples would learn words to repeat when they pray but that they would learn how to put their heart and mind in what they were saying. It is interesting to notice the beginning of the Gospel. It says: “Jesus was praying in a certain place and when he had finished the disciples approached him and asked: Lord teach us how to pray”. This fact tells us something important. Those disciples have been following Jesus for quite a time now, surely for more than one year. Jesus had taught them many things but not how to pray. Of course like all the goo...

Marta e Maria: la differenza tra lavorare per Dio e fare la sua volontà

Marta e Maria   Lc 10:38-42 “Mentre Gesù era in cammino verso Gerusalemme, una donna di nome Marta lo invitò nella sua casa”. Noi conosciamo questa famiglia perché la incontriamo anche nel Vangelo di Giovanni, al momento della resurrezione di Lazzaro, dove è chiaramente detto che erano suoi amici. Quindi siamo nella casa di Lazzaro, Marta e Maria, una famiglia abbastanza benestante, di Betania, villaggio in periferia di Gerusalemme, amica di Gesù. Forse Gesù passava di lì quando andava a Gerusalemme per la Pasqua, forse restava lì da loro, non lo sappiamo. Dal modo in cui si comportano si capisce che ci doveva essere una certa familiarità tra di loro. Di solito nel mondo ebraico toccava all’uomo invitare gli ospiti e intrattenersi con loro in casa, le donne erano incaricate di preparare l’acqua per lavarsi, qualcosa da mangiare e da bere. Qui, invece, vediamo che Marta prende l’iniziativa di tutto. È lei che invita, poi va in cucina comincia a preparare il cibo; io sono s...

Martha and Mary: working for God or doing God's will?

XVI Sunday of the year Year C Lk 10:38-42 “While Jesus was on his way to Jerusalem a lady received him in her house”. We know that family from another passage of the gospel. This is the house of Lazarus and his two sisters Martha and Mary. Surely they were good friends of Jesus, at least from the way they talk to him we see that they have a friendly relationship. Usually at the time of Jesus the man was the owner of the house, he could invite people or not, he was in charge of staying with the guest talk to him while the women were in charge to prepare water to wash and food and drink. Here we have Martha who seems to be very strong, active and good, she is the one who invites Jesus and then she goes to work and no doubt she was preparing the best possible food for a good friend like Jesus. So she is right in asking that Mary should be there to work with her in the kitchen and let Lazarus do the job of staying with Jesus. I think we all sometimes have sympatized for Mart...

Il buon Samaritano ovvero amore senza egoismo.

Il buon Samaritano. Lc 10:25-37 XV domenica anno C Maestro che devo fare per avere la vita eterna? È una domanda interessante che spesso è passata anche attraverso la nostar mente. Magari abbiamo usato parole diverse del tipo: “cosa è peccato e cosa no”, oppure “cosa mi fa essere buono o cattivo”, oppure “fino a che punto posso continuare a fare questo prima che diventi peccato”. A fare la domanda è un esperto della legge, uno che conosceva già la risposta, ed è scritto chiaramente che domanda solo per mettere Gesù alla prova, per vedere se fa qualche errote. Naturalmente Gesù non ci casca. Comunque la persona ha almeno avuto il coraggio di chiedere. Il grosso problema della società d’oggi è che la gente ha smesso di farsi domande, essi seguono semplicemente i loro istinti, i loro desideri senza chiedere se ciò sia corretto o no. Questo è il grosso problema di oggi: non ci preoccupiamo più di chiedere se una cosa sia giusta o no, se piace a Dio o no, guardiamo s...

Selfless love

The good Samaritan Lk 10:25-37 Lord, what must I do to have eternal life? Interesting question, a question which many of us may have asked, maybe with different words like: “what is sin and what is not?” or “What makes me good or bad?”, or even: “until when can I carry on doing this before it becomes a sin?”. Actually speaking it is written that the one asking the question was an expert in law, he knew already the answer but he asked only to test Jesus, to see if he would make a mistake, but of course Jesus was even more clever than him. At least he asked. Today the problem is that many people do not ask any more, they just follow their instincts, their feeling or desires withour asking if it is correct or not. This is the biggest problem today, we do not bother to see if something is correct or not, if it pleases God or not, but only if it pleases me. And the consequences are very clear in front of your eyes, the bad thing happening everywhere, they find their reason...

A chi tocca predicare?

La missione dei 72.   Lc 10,1-11;17-20. Oggi il vangelo sembrerebbe abbastanza tranquillo eppure nasconde un importante messaggio per tutti noi. Se quando tornate a casa avete la possibilità di prendere in mano una bibbia, confrontate l’inizio del capitolo 9 del vangelo di Luca e l’inizio del capitolo 10 che è il vangelo di oggi. Vi accorgerete che le due pagine sono quasi uguali con la differenza che al capitolo 9 si dice che Gesù manda i dodici apostoli, ora qui manda altri 72. Perché Gesù sente subito il bisogno di mandare altri e soprattutto perché Luca sente il bisogno di ripetere la cosa a distanza solo di un capitolo? Per farci capire che se la missione di predicare il Regno di Dio è stato prima di tutto un dovere degi apostoli, e oggi potremmo dire dei preti o dei religiosi, però Gesù ora ridà la stessa missione con gli stessi poteri anche a tutti i suoi discepoli, cioè tutti i Cristiani, cioè anche a tutti voi. Questo lo si vede sia dal numero simbolico usato: 72= 1...